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Gasdotto Sulmona-Foligno in cinque comuni dell’Umbria: maxi stazione a Colfiorito

Via libera del consiglio dei ministri

Polemiche roventi in Abruzzo, massima tranquillità invece in Umbria dopo il via libera, dato dal consiglio dei ministri mercoledì scorso, alla costruzione del metanodotto Sulmona-Foligno di 168 chilometri, dei quali 44 previsti in territorio umbro è stato chiesto alla Snam di assumere tutte le necessarie misure compensative a seguito della realizzazione dell’opera. È stato quindi ribadito che il gasdotto in sé non serve all’Umbria, “ma si tratta di un’opera strategica per l’intera nazione”, ha rimarcato il ministro alla Transizione ecologica, Cingolani. Il disco verde, lo scrivevamo ieri, è arrivato dal consiglio dei ministri di mercoledì, che ha parlato “di un’infrastruttura strategica ai fini della diversificazione delle fonti e delle rotte di approvvigionamento energetico, che consentirà d’incrementare le capacità di trasporto di gas proveniente dai punti di entrata della rete nazionale dei gasdotti ubicati nel Sud Italia”. 

E’ suddivisa in cinque tronchi, parte da Massafra in provincia di Taranto e finisce a Minerbio in provincia di Bologna. Due di questi tronchi interessano da vicino l’Umbria. 


Il primo, Sulmona-Foligno di 168 chilometri, il secondo Foligno-Sostino di 114 chilometri. L’ Umbria complessivamente sarà interessata da 125 km. Il metanodotto Massafra-Biccari ha la finalità di trasportare i volumi in arrivo dal terminale di Brindisi (punto di stoccaggio del gas proveniente dall’Azerbaijan) fino alla rete nazionale dei gasdotti che si trova a Biccari. 
A titolo di cronaca va ricordato che Snam ha presentato la domanda di pronuncia di compatibilità ambientale al ministero competente il 31 gennaio del 2005. Se tutto va bene il metanodotto Sulmona-Foligno sarà pronto tra cinque anni.


Anche ieri proteste sul versante ambientalistico, con i comitati abruzzesi che sparano ad alzo zero: “Che urgenza c’era di approvare un’opera di questa rilevanza e che dovrebbe entrare in esercizio solo nel 2027? Questo provvedimento – ha picconato Mario Pizzolla, leader degli ambientalisti abruzzesi – è reso ancor più odioso e inaccettabile perchè schiaccia la volontà di due Regione, Abruzzo e Umbria, che avevano detto no all’opera in sede di conferenza dei servizi”. Va precisato che la giunta regionale dell’Umbria, il 28 giugno di quest’anno, aveva dato parere positivo “nel pieno rispetto di tutte le prescrizioni ambientali”


E’ l’ultimo dei cinque comuni interessato dal passaggio del metanodotto; gli altri sono Norcia, Cascia, Sellano e Preci. A Colfiorito è prevista la realizzazione di una maxi stazione di cattura e di scambio, che andrà ad occupare una superficie pari a quella di un campo di calcio e che consentirà l’allacciamento della rete dei gasdotti regionali esistenti, tra cui il metanodotto Recanati-Foligno, per il quale è previsto il potenziamento. Da questo punto ha origine il tratto Foligno-Sestino (114 km di cui 81 in Umbria), che interesserà i comuni di Foligno, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Gubbio, Pietralunga e Città di Castello. Tornando a Colfiorito va ricordato che la stazione verrà realizzata a ridosso dello svincolo di raccordo con la nuova Valdichienti, tra il confine con le Marche e il sito archeologico di Plestia. 

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